3 GENNAIO 2009: IL CASTELLO DI STADANO

Incuriosito da un commento su questo blog e sul gruppo di Terre di Lunigiana su Facebook, convinco, sfondando una porta aperta, o meglio stuzzico Giovanni ad andare a cercare i ruderi del castello di Stadano. Partiamo di mattina, bella soleggiata dopo le piogge dei giorni precedenti e in breve ci dirigiamo verso Stadano. Superata Aulla, sulla destra, appena prima di Caprigliola, ecco il cartello che ci indica il paese, ricordandoci ci aver dato i Natali agli antenati di Napoleone Bonaparte.
Attraversato il ponte sul Magra troviamo le prime case e la moderna chiesa di Stadano, non proprio una bellezza. Davanti parlottano due signori e subito chiediamo informazioni. Disponibilissimi ci spiegano la strada da dove siamo.
Dobbiamo andare a piedi verso il monte, seguire uno stradello abbastanza pulito e poi a un bivio girare a destra per un sentierino non ben tenuto. Da dove siamo noi non vediamo i ruderi, ci dicono che un paio di mesi addietro, dopo giorni e giorni di piogge, si era sentito un gran tonfo e una parte dei (pochi) ruderi del castello era crollata. Ci mettiamo in cammino, che non sarà lungo, iniziando a salire abbastanza ripidamente ma comodamente. Sbagliammo una volta strada e non ci accorgiamo del sentiero a destra che punta verso i ruderi, torniamo sui nostri passi e tra spine, rami e terreno scosceso, iniziamo a scorgere nella boscaglia una costruzione. In questi anni di ricerca di castelli in rovina della Lunigiana, non avevo trovato praticamente niente su Stadano, ma ecco lì davanti ciò che restava del castello. Nella parte verso il paese si vede chiaramente la frana, peccato. Restano in piedi le mura perimetrali di quella che doveva essere una chiesa. Si vedono ancora infatti tracce di affresco e dopo essere entrati all'interno, notiamo che la parte franata dve trattarsi dell'abside. Quello che era la torre o il campanile è ancora parzialmente in piedi, ma non si sa per quanto. Facciamo le fotografie di rito e torniamo sui nostri passi soddisfatti dell'inesperata scoperta. Sulla via del ritorno Giovanni mi parla del fortino, sempre a Stadano, che si vede dall'autostrada. Stavolta mi stuzzica lui...
Riprendiamo la macchina e ritroviamo i due signori ancora lì. Gli raccontiamo come è andata e ci confermano che una volta lì c'erano delle suore. Poi chiediamo del fortino e uno di loro ci racconta che è lì da tanto, da prima della prima guerra mondiale. Purtroppo, e lo dice con tristezza, con la costruzione dell'autostrada lo hanno rovinato, nonostante le promesse di ricostruzione. Ci dice che al centro del fortino c'è una colonna che diventa una volta e diventa più grande alzandosi verso il soffitto. Secondo loro, la Comunità ci aveva fatto una scala in legno per arrivarci. Dobbiamo provare ad arrivarci. Seguiamo la strada che supera il maneggio e passiamo sotto l'autostrada, ci sono molte pozzanghere. Parcheggiamo in uno spiazzo con rifiuti qua e là (triste tradizione lunigianese) e ci dirigiamo a piedi verso il fortino costeggiando la rete che divide dall'autostrada. Passare tra gli alberi non è però facilissimo, non c'è un vero e proprio sentiero, solo qualche centimetro tra la rete e i rami, ci impigliamo continuamente finchè ci arriviamo proprio sotto e... della scala neanche l'ombra! Impossibile arrivarci da lì. Torniamo indietro e già che ci siamo giriamo con la macchina ancora a destra, con l'unico risultato di non rimanere impantanati per miracolo.
Il castello l'abbiamo visto, il fortino può attendere.

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